null Vivo d’Orcia

Il territorio

Vivo d’Orcia (Castiglione d’Orcia, Siena)

Vivo d'Orcia è una frazione, di origine medievale, di Castiglion d'Orcia, incastonata in una valle tra faggi e castagneti alle pendici nord del monte Amiata, a circa 900 mt di altezza.
Il nome Vivo sembra derivi dall’omonimo fiume la cui acqua, sempre copiosa e “viva”, non mancava mai anche nei periodi di siccità, permettendo ai numerosi mulini della zona di poter continuare a macinare il grano.

Il fiume Vivo scorre sotto un castello e le sue sorgenti sgorgano in località Ermicciolo, zona nota per l’area del parco di proprietà dell’Acquedotto del Fiora, che fornisce acqua alla Val di Chiana e a Siena. Tra l'Ermicciolo e l'Eremo c'è un percorso in mezzo ai boschi lungo il fiume, con cascate, grotte (rifugio dei partigiani durante l'ultima guerra) e una piccola diga, un percorso di interesse storico e naturalistico.
Nel Parco dell’Ermicciolo, oltre alle sorgenti, è possibile visitare la cappella Cervini, pieve romanica situata davanti alle sorgenti e vedere alcuni essiccatoi risalenti al ‘700 che venivano utilizzati per la conservazione delle castagne.
Vivo, nella località detta Contea, è stata la sede di un piccolo eremo dell'XI secolo, intitolato a San Benedetto ed un tempo abitato dai monaci Camaldolesi. Sui resti del fabbricato del monastero è stato costruito nel XVI secolo il palazzo dei conti Cervini.
Il Palazzo Cervini, attribuito all'architetto Antonio da Sangallo il Giovane, è un imponente edificio a volume compatto costruito su una scarpata sull'impianto del'antico monastero Camaldolese.

La cooperativa

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