Acone - Cooperative di Comunità
Il territorio
Acone è una piccola frazione del Comune di Pontassieve, situata sulla collina alle pendici di Monte Giovi, tra i boschi di querce e campi coltivati ad olivi in regolari appezzamenti di terreno.
I primi insediamenti, databili intorno al VI secolo a.C., furono edificati a supporto della realizzazione di una strada per collegare il Monte Giovi a Fiesole.
Durante la Seconda guerra punica, nel 271 a.C., l’area sulla quale poi sarebbe sorto il primo borgo rurale, viene attraversata dall’esercito di Annibale.
Tra il IX e il X secolo il borgo rurale viene annesso al feudo dei Conti Guidi di Romagna che fissano la loro residenza nel Castel d’Acone. In questo periodo viene costruita la prima chiesa di Sant’Eustachio in Jerusalem. Alla fine del X secolo, la chiesa viene ricostruita nella sua posizione attuale con il nome di Pieve di Sant’Eustachio in Acone.
L’XI secolo vede la costruzione di altre chiese, la Chiesa di Santa Maria in Acone e la Chiesa di San Martino a Petroio con la nascita del cosiddetto “Pieviere” di Acone.
Nel XIII secolo Castel d’Acone diventa la prima residenza della nobile casata de’ Cerchi, menzionata da Dante nel XVI canto del Paradiso nella Divina Commedia.
Nel 1308 Acone si unisce alla “Lega dei popoli di Diacceto, Monteloro e Rignano”per poi entrare a far parte nel 1375 nella podesteria di Pontassieve, ma nel XIV secolo, spodestati i comuni, la famiglia fiorentina de’ Medici, acquisisce il territorio di Acone.
Tra il XVI e il XVII secolo, in epoca Granducale, Acone viene ampliato nella sua attuale posizione geografica. Dopo un breve periodo di dominazione napoleonica, nel XIX secolo, Acone ha il suo massimo sviluppo come borgo rurale con un incremento del numero di abitanti.
Nella storia della Resistenza toscana, Acone ha avuto un ruolo di rilievo perché, dopo l’8 settembre 1943, si formarono ad Acone alcune delle più importanti brigate partigiane toscane, per la prima volta un intero paese , un’intera comunità offriva in maniera spontanea collaborazione ai partigiani.